18 Agosto.
Sorry, no foto!
Sveglia alle 5 di mattina per preparare tutti i bagagli. Piego la tenda e mi rivesto con il mio abbigliamento da viaggio in moto: jeans (stesso paio per 20 giorni), anfibi (mitici!), giacca da moto (indispensabile), guanti (fondamentali). Ritrovo Andrea e gli altri con facce molto assonnate e tristi. In realta' nessuno vorrebbe andarsene da questo posto cosi' speciale. Partiamo per arrivare in tempo al traghetto. Questa volta devo prendere un traghetto piu' piccolo che parte dalla parte Nord dell'isola. Riusciamo tutti a imbarcarci anche se a pelo. Dopo la monovolume di Andrea, che gia' si vedeva appiedato, c'e' posto solamente per un altro paio di automobili. La traversata e' un po' triste. Guardiamo, stanchi morti, l'isola di Mljet che piano piano diventa sempre piu' piccola dietro di noi… L Sbarchiamo finalmente a Orebic sulla penisola di Peljeasc. Le nostre strade si dividono qui. Saluto i miei compagni d'avventura di Mljet. Prendiamo un caffe', ci scambiamo gli indirizzi, ci salutiamo e poi di nuovo in sella alla moto verso Nord perche' e' tempo di ritornare verso casa. Secondo quanto ho stabilita ieri sera consultando la mia cartina stradale, dovrei riuscire ad arrivare a Zadar (Zara) e fermarmi li' per trascorrere l'ultima notte in un campeggio. La strada statale lungo la penisola di Peljesac ha un fondo molto irregolare ed e' meglio non correre troppo. Arrivo alla cittadina di Ston dove posso ammirare il castello e le mura e fare qualche foto prima di ripartire alla volta di Spalato. Mi aspetta un altro imprevisto. I primi sospetti comincio ad averli quando provo a fare benzina usando la Visa in un distributore Ina lungo la statale che segue la costa in direzione Nord. Consegno la mia carta ma sembrano esserci dei problemi; decido quindi di pagare in contanti. A Split (Spalato) il bisogno di contanti e' piu' pressante poiche' mi e' rimasto in tasca l'equivalente di circa 6000 lire. Provo allo sportello automatico della prima banca in centro ma niente da fare. Entro in banca e in inglese spiego la mia situazione all'impiegato dello sportello cassa. Dopo un paio di telefonate, con una faccia mischiante imbarazza a fastidio, l'impiegato mi dice che lui non puo' farci niente. Mi consiglia di chiamare la mia banca. Ehm… la situazione comincia ad essere delicata: mi restano da fare circa 600 km per tornare a casa e nel mio serbatoio ho benzina per si e no 100km. Con 6000 lire non penso di poter andare molto lontano. Telefono immediatamente a casa perche' mio padre chiami la banca. Dopo circa 30/40 minuti mio padre riesce a sapere che c'e' un'interruzione sul circuito internazionale Visa e che tutto dovrebbe sistemarsi tra un paio d'ore. Speriamo bene! Intanto decido di proseguire verso Zara dove arrivo verso le 3 / 4 di pomeriggio. Entro in un bar per farmi spiegare dove posso trovare un Bancomat. Inserisco la carta nel distributore ee… magia! Ho altre 60 mila lire! Per festeggiare torno nel bar e dopo aver ordinato un paio di birre mi metto a chiaccherare con il barista (ancora!). Anche a lui chiedo notizie della sorte di Zara . Anche lui mi racconta storie di bombardamenti da terra e da mare. Anche il suo bar e' stato colpito durante l'assedio del 1991 durato tre mesi. Esco dal bar e mi dirigo verso un mega-campeggio. Sono stanco e l'unica cosa che voglio fare e' mangiare qualche cosa e riposarmi. Per la cena scatta l'operazione resti: frugo nella borsa alla ricerca del poco cibo che mi e' rimasto. Organizzo una pseudo cena solo dopo aver montato la tenda senza picchetti e mi metto a dormire. Zzzzzzzzzzzzzzzzzzz