14 Agosto.

Mljet, un isola da sogno.

Spianto la tenda, rifaccio le borse da moto (ormai posso caricare la moto anche a occhi chiusi!) e via, verso nuove avventure!!! Ops, dimenticavo di dirvi come ho scelto la tappa seguente. Beh, sostanzialmente a caso anche se l'isola di Mljet e' descritta sulla guida Lonley Planet come "la piu' seducente delle isole dell'Adriatico": e lo era! Veramente! Insomma, vado al porto per chiedere info sui traghetti per l'isola, compro il biglietto mi metto in coda alle 11 di mattina eeee… dpo un paio di ore sono sull'isola di Mljet! Lezione numero uno: se andate su un'isola, specialmente se si tratta di un'isola "selvaggia" come Mljet, fate il pieno di imbarcarvi. Eviterete di impazzire nella ricerca di benzina (nota bene: ho detto benzina non benzinai). Appena sbarcato c'e' subito un bivio: sinistra/destra? Destra/sinistra? Sinistra! Chiaramente sbaglio direzione ma me ne accorgo solo dopo aver fatto circa 20 km per niente con la moto ormai entrata in riserva! Argh! Non voglio restare a secco prima di aver trovato il campeggio! Comincio a sudare freddo… A consolarmi ci pensa un paesaggio che definire spettacolare e' dire poco… Insenature stupende, micro isolotti vicino alla costa dell'isola, un'acqua cristallina, una vegetazione incredibilmente varia (non la solita isola con 4 cespugli e tre sassi). Un paradiso. Ma torniamo ai miei seri probelmi: calcolo di avere ancora un 40 km di autonomia e sono veramente pochi. Devo infatti trovare il campeggio (20km circa) e tornare in paese a chiedere benzina (altri 20km). Non posso perdermi di nuovo oppure mi ritrovero' veramente a secco. Seguendo la microcartina della guida Lonley Planet riesco finalmente a trovare il campeggio. Si tratta di un piccolo appezzamento di terreno in prossimita' di un micropaesino. Ci sono pero' molte tendine ad igloo quasi ad ogni angolo. Trovo un angolo libero e pianto la mia tendina. Sono stanco e ho fame ma c'e' un piccolissimo problema: non ho benzina per andare al market nel paese piu' vicino (10km per trovare un market molto bulgaro in fatto di varieta' di prodotti offerti). Ma un momento! Posso sempre mangiare i resti di cibo che ho ancora nelle borse (pesca + pane + biscotti)! Con stupore mi accorgo che l'idea di legare il saccehttino al portapacchi non e' stata molto furba. Il calore della marmitta ha sciolto la plastica e il poco cibo che avevo deve essere rotolato per strada tipo pollicino che lascia le molliche di pane… Ecco cos'era quello strano rumore che sentivo dietro di me quando ero in moto! Affamato sia di cibo che di benzina mi rivolgo al gestore del campeggio per le due cose senza quali questa vacanza non sarebbe stata possibile: cibo e benzina. Per il cibo non c'e' problema poiche' scopro che i gestori del campeggio, simpaticissimi, ogni sera cucinano, su prenotazione, per i loro ospiti per la modica spesa di 15/20mila lire a seconda del menu' previsto. In sostanza il menu' dipende da quello che pesca il marito della coppia che gestisce il campeggio: eccezionale! Ok, problema cibo sistemato grazie alla cena prenotata. Per la benzina e' un vero casino. Non esiste un benzinaio sull'isola; o meglio, ce ne sarebbe stato uno se non fosse esploso insieme alla sua pompa di benzina un anno fa'. Geniale! In compenso e' possibile avere della benzina da un tizio che la distribuisce dentro degli annaffiatoi (!!!) riempiti svuotando una specie di camion cisterna che arriva con la nave all'imbarcadero del traghetto (20km dal campeggio). Peccato che domani sia il 15 agosto cioe' festa! Ole'! Peccato anche che il "benzinaio" non lavori di mercoledi' (cioe' il 16)! Ri-Ole'! Devo quindi mettere in conto due giorni senza benzina poiche' quella che ho mi bastera' esclusivamente per arrivare all'imbarcadero dal benzinaro. Tutto cio' a meno che qualche anima pia non decida di venedermi un paio di litri della preziosa sostanza. Ora dovete sapere che su quest'isola di benzina ne gira poca (quasi tutti girano a gasolio, maledetti loro!) e chi ce l'ha se la tiene decisamente stretta. Morale della favola, nonostante 3000 telefonate e intrallazzi vari nei due giorni seguenti la benza non si trova. Mentre ripenso alla mia delicata situazione ecco venirmi incontro i miei salvatori: Andrea e Roberta! Grazie a voi due ai vostri due amici di Torino Marco e Laura, amici, ho potuto visitare al meglio quest'incredibile isola. Quando ho conosciuto Andrea e Roberto ero abbastanza impresentabile: mani sporche di olio motore, maglietta in condizioni pietose, paio di jeans sudici (in moto ho sempre indossato lo stesso paio per 20 giorni!), giacca da moto eeee … anfibi ai piedi! Fortunatamente non siete scappati alla mio arrivo e abbiamo potuto conoscerci. Andrea parla perfettamente il croato grazie ai numerosi campi profughi fatti come volontario. Grazie all'aiuto di Andrea e Roberta ho potuto conoscere un po' meglio i gestori del campeggio (mitici!) e molti posti incredibili. Devo ringraziare tutti voi amici torinesi per essersi presi di me, povero motociclista padovano senza benzina, ed avermi scarrozzato in lungo ed in largo per tutta l'isola vuoi a bordo dell'Opel di Marco o vuoi nell'Ulisse di Andrea. Dopo aver chiaccherato amabilmente per un bel po' arriva la cena! GNAM! GNAM! GNAM!1 Zzzzzz………